L’Arte e il treno Orient Express rappresentano un affascinante connubio tra la storia del viaggio ferroviario e l’espressione artistica contemporanea. Sebbene il treno Orient Express originale abbia cessato il servizio nel 1977, il suo spirito continua a vivere attraverso varie reincarnazioni e progetti culturali. A Roma nel 2023, a Villa Medici, c’è stata una mostra dedicata all’Orient-Express intitolata “Orient-Express & Cie. Itinerario di un mito moderno”, che ha esplorato quasi un secolo di storia di questo treno leggendario attraverso oltre 200 pezzi, inclusi progetti, mappe, e fotografie provenienti dagli archivi della Compagnie Internationale des Wagons-Lits. Questa mostra non solo ha celebrato il treno come mezzo di trasporto ma anche come un’icona culturale che ha ispirato arte e letteratura. “La Dolce Vita Orient Express”, progetto recentissimo, ideato da Dimorestudio, rappresenta un nuovo concetto di viaggio di lusso che omaggia il design italiano del XX secolo. È più di un treno; è un’esperienza artistica e culturale che attraversa l’Italia, offrendo un’interpretazione contemporanea dello stile e dell’arte che si potrebbero associare all’epoca d’oro dell’Orient Express. Ci sono stati molti annunci e discussioni sul ritorno dell’Orient Express nel 2025, suggerendo un interesse continuo per il treno non solo come mezzo di trasporto ma come piattaforma per l’arte e il design contemporaneo. Tutto indica una fascinazione per come il treno sia stato un veicolo non solo per persone ma anche per la cultura e l’arte attraverso i decenni. L’arte contemporanea, dunque, trova nell’evocazione dell’idea dell’Orient Express un terreno fertile per esplorare temi di nostalgia della conversazione, del lusso di gestire i tempi lunghi e della evoluzione del viaggio. La mostra, allestita nelle sale del San Leone a Pietrasanta, si inserisce in questa tendenza, piena di rimandi e di contaminazioni, che mantengono viva la leggenda dell’Orient Express. Alla fine, una mostra d’Arte è sempre un viaggio per gli Artisti e per i visitatori; ci sono le opere esposte, ma anche le “performances” delle chiacchiere e delle relazioni, l’imprevedibile effetto del vivere “in presenza” tra persone diverse e sconosciute, provenienti dall’Occidente e dall’Oriente.
Ottobre, 2024.
Marco Gianfranceschi