Adolfo Lippi
Adolfo Lippi (Viareggio, 1940), è giornalista, scrittore e regista. Formatosi in giornali quali "Il Telegrafo" di Livorno e "Politica" di Firenze, si è trasferito ancora giovane a Roma dove ha collaborato a numerose testate tra cui "Il Mondo". È stato regista di documentari, fiction, concerti e festival firmando, per la Rai, diversi programmi. Ha diretto i film "Ottobre rosa" e "I ragazzi di Via del Corso" e scritto varie opere teatrali. È stato consigliere di amministrazione dell'Ente Cinema (Cinecittà ed Istituto Luce) e del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Andrea Cecconi
Andrea Cecconi è direttore della Fondazione Balducci, dopo essere stato per molti anni redattore della rivista «Testimonianze» e collaboratore del padre scolopio. Di quest’ultimo ha pubblicato la bibliografia degli scritti (Ernesto Balducci. Cinquant’anni di attività, 1996) e quella critica (Ernesto Balducci. Bibliografia critica 1956-1992, 2002) e curato alcune antologie tematiche (Educazione e libertà, 2000; Niente è finito, 2001; In nome dell’uomo, 2005). Studioso della storia culturale italiana del Novecento, con particolare riferimento all’ambiente letterario cattolico fiorentino della seconda metà del secolo scorso, ha pubblicato alcuni saggi (Ernesto Balducci e “Mal’Aria” 1951-1954, 2000; Papini-Balducci. Un incontro difficile 1945-1948, 2002; Prima e oltre il Vangelo. Ernesto Balducci e Pier Paolo Pasolini, 2005; Le case della memoria. Un itinerario letterario nella Firenze del ’900, 2009), curato alcune monografie (Giorgio Abrami e “Gli Orti del Guerrazzi”, 2010; Luigi Fallacara. Le ragioni dell’anima, 2011) e alcuni carteggi (Lettere di un’amicizia. Nazareno Fabbretti a Ernesto Balducci, 2010; Ernesto Balducci-Luigi Santucci. Carteggio, 2011). Nel 2012 ha svolto la funzione di coordinatore del Comitato Promotore per le celebrazioni del ventennale della scomparsa del padre scolopio, ed ha promosso una serie di eventi a carattere nazionale fra i quali una mostra bio-bibliografica esposta in PalazzoMedici Riccardi a Firenze, dal titolo Ernesto Balducci 1922-1992.
Dino Carlesi
(Milano, 20 novembre 1919 – Pontedera, 30 novembre 2010) è stato un poeta, critico d'arte e drammaturgo italiano. Ha diretto la collana di poesia "Le fonti di Agnano" per la Casa Editrice Giardini. Con le sue poesie, negli anni, ha vinto il Premio Venezia, il Premio Monferrato, il Premio La Pira, il Premio Castagno-Pistoia, il Premio Calafuria di Livorno, il Premio La Sala, il Premio Il Fiore e il Premio O. De Gennaro di Latina. Nel 1947 è stato incluso da Giuseppe Ungaretti nell'antologia Poeti prigionieri. È uno degli autori compresi nell'antologia Poeti toscani del Novecento curata da Agata Italia Cecchini per la Casa Editrice Editalia, nonché nelle antologie Traversata dell'azzardo curata da Domenico Cara e La poesia in Toscana curata da Alberto Frattini e Franco Manescalchi. Tra gli altri, hanno scritto del suo lavoro poetico: Elio Filippo Accrocca, Ferdinando Giannessi, Giorgio Caproni, Andrea Zanzotto, Antonio La Penna, Carlo Lodovico Ragghianti, Enzo Carli, Umberto Baldini, Gilberto Finzi, Fortunato Bellonzi, Mario Lunetta, Renzo Ricchi, Vanni Scheiwiller, Giuseppe Zagarrio, Mario Luzi., Franco Pezzica, Floriano Romboli Nell'archivio Dino Carlesi, che si trova presso la Biblioteca Gronchi di Pontedera, sono conservate lettere inviate a Carlesi da alcuni dei maggiori critici, poeti e artisti italiani, tra cui anche Salvatore Quasimodo. L'inventario dei documenti è in corso a cura dell'Associazione Crescere Insieme e da alcuni studenti durante lo svolgimento dell'alternanza Scuola - Lavoro. Dagli anni settanta collabora alla rivista culturale Il Grandevetro. È stato insegnante ed ispettore scolastico, amministratore comunale, assessore alla Pubblica Istruzione e alla cultura del comune di Pontedera negli anni sessanta. Ha scritto testi per il teatro. Nel 1965 ha contribuito all'allestimento della prima riduzione per il teatro di Una questione privata di Beppe Fenoglio a Pontedera, con la regia di Walter Santarelli Ha contribuito alla creazione del Centro per l'arte Otello Cirri di Pontedera ed è stato a lungo membro del CdA della Fondazione Museo Piaggio. È stato amico e corrispondente di alcuni grandi artisti italiani tra cui Renato Guttuso ed Emilio Greco. È stato pubblicato il suo diario di prigionia a Saida (Algeria) tra il 1943 e il 1946, a cura di Franco Pezzica. Uscito nel 2016 per l'edizione Tagete di Pontedera. Nel 2008 nei Quaderni della Fondazione Piaggio (I-II 2008, Nuova Serie) è uscito un Omaggio a Dino Carlesi Presentazione del libro 'Rendiconto' Atti della Giornata di presentazione del libro 'Rendiconto' Pontedera, 12 gennaio 2008, (pp. 167-209) con scritti di Floriano Romboli, Franco Pezzica, Giancarlo Fasano, Carmelo Mezzasalma. Nello stesso Quaderno, a seguire (pp. 211-238), hanno scritto di Dino Carlesi con interventi di Elio Filippo Accrocca, Riccardo Ferrucci, Alessandro Fo, Mario Lunetta. Nel 2016 la rivista Il Grandevetro (numero 123) ha dedicato a Carlesi un inserto speciale con scritti di Silvia Bracaloni, Liviana Canovai, Daniela Pampaloni, Valentina Filidei, Nicola Micieli, Antonio Chelli, Laura Ferrini, Sonia Forsi, Ilario Luperini, Franca Mencacci, Carletto Monni, Mario Montorzi, Marco Papiani, Stefano Renzoni, Stefano Stacchini, Grazia Taliani, Franco Pezzica, Floriano Romboli. È morto a Pontedera il 30 novembre 2010.
Floriano De Santi
Nato a Urbino nel 1944, lascia il 23 dicembre 2023 i fratelli Gualtiero e Brunello, oltre a vari parenti in città di Brescia. Dopo l’infanzia passata con la famiglia all’interno del teatro Sanzio, negli alloggi destinati dal comune a tante famiglie urbinati, frequentò la Scuola del Libro, per poi laurearsi in Lettere e Storia dell’Arte; a quel punto, la sua vita è trascorsa per lo più fuori da Urbino, tra Roma, Milano e Brescia. Autore di innumerevoli saggi, articoli, volumi, è stato curatore di molteplici mostre e rassegne, tra cui la quadriennale di Roma e la biennale dell’incisione di Campobasso, senza trascurare la scrittura, le consulenze forensi e le autenticazioni di opere d’arte. "Colto, raffinato storico dell’arte, scrittore dalla parola potente – lo ricorda la collega Cecilia Casadei – intenditore e promotore del linguaggio artistico, critico severo e puntuale. Un uomo dai modi eleganti, rispettoso dei ruoli nel contesto delle relazioni professionali. Non trascurò l’opera di artisti di valore che si sono affacciati sulla scena dell’arte del presente come la venezuelana Lilian Rita Callegari, pesarese di adozione. Studioso instancabile, l’arte incisoria fra le sue passioni più grandi, aveva raccontato e onorato l’opera di uno fra i protagonisti dell’incisione e dell’acquerello come Marcello Lani. È stato un privilegio averlo conosciuto ed essere stata invitata a collaborare prima ad una rivista d’arte e poi ad alcune biennali dell’incisione di Campobasso, l’ultima proprio quella dello scorso anno. Era un vero signore dell’arte".
Giovanna Maria Carli
Giovanna Maria Carli è un critico e storico dell’arte italiano, nata a Pisa e residente a Firenze. Ha conseguito la laurea in Lettere moderne con indirizzo storico-artistico cum laude e successivamente la specializzazione in Storia dell’arte con il massimo dei voti all’Università di Firenze. Come critico e storico dell’arte, Carli ha collaborato con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, nonché con il Consiglio regionale della Toscana per progetti artistico-culturali. Ha curato numerose mostre, tra cui “La camicia dei Mille: opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita / The Red Shirt of the Mille: Works of Art for Garibaldi on the Bicentenary of his Birth”. Inoltre, ha pubblicato la trilogia di volumi “Opere donate al Consiglio regionale della Toscana”. Carli è anche nota per la sua attività di curatrice di mostre in Italia e all’estero, e per la sua conoscenza approfondita della storia dell’arte italiana.
Giovanni Faccenda
Nato a Firenze nel 1967. Critico e storico dell’arte, collabora con vari periodici a carattere nazionale. Ha diretto la Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo e tuttora fa parte di comitati scientifici di note istituzioni pubbliche. Fra le numerose esposizioni che ha curato, più volte accompagnate dall’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, si ricordano le antologiche di de Chirico, Morandi, Utrillo, Ligabue, Rosai, nonché le rassegne «Da Picasso a Botero» e «Giorgio de Chirico e un Novecento prima e dopo la Transavanguardia». È anche autore di vari saggi, fra i quali «Da Böcklin a de Chirico, la lunga alba della pittura metafisica». Attualmente è al vertice del comitato scientifico del Catalogo dell’Arte Moderna (Editoriale Giorgio Mondadori).
Giuseppe Cordoni
Nato a Viareggio. Ha studiato a Pisa e a Grenoble, è laureato in Lingue e Letterature straniere e in Lettere moderne. Poeta, saggista e critico d’arte, ha curato numerose mostre Internazionali di scultura e pittura. Vive e lavora a Pietrasanta (Lucca).
Lodovico Gierut
Lodovico Gierut (allo stato civile Lodovico Giuseppe Gierut) è nato a Gubbio (Perugia) I il 17
maggio 1948 da madre italiana (Maria Luisa Bertolini), e da padre polacco (Józef) che faceva parte del II Corpo d'Armata Polacco della Seconda Guerra Mondiale: appena terminata la guerra la coppia si era trasferita in Gran Bretagna dove nacque il figlio primogenito Norbert Erik; i tre erano in attesa di andare negli Stati Uniti, ma la morte di Józef in un incidente stradale a fine dicembre 1947 fece sì che Maria Luisa, alla seconda gravidanza, col figlio, tornasse in Italia – a Gubbio – dove era stata residente e si era sposata. Nacquero due gemelli, e cioè Lodovico Giuseppe (Lodovico) e Giuseppe, ma il primo per motivi familiari fu allevato dagli zii materni a Pietrasanta. E’ a Pietrasanta la frequenza delle scuole elementari e medie, mentre ha ottenuto il diploma di ragioniere e perito commerciale studiando dapprima a Massa quindi a Pesaro. Attivo all'Università di Pisa (Lingue e Letterature Straniere, con successivi approfondimenti legati all'arte), ha iniziato negli anni Settanta la collaborazione col quotidiano 'Il Telegrafo' di Livorno (per la Cronaca di Pietrasanta e Marina), anche se – in pratica – aveva cominciato la sua attività ancor prima con note e articoli attinenti arte, letteratura e ambiente (...), su riviste in Toscana, nonché a Roma, Torino e a Bari. E' in possesso di varie specializzazioni sia di Esperto in paghe e contributi (Torino) sia di Archivista (Lucca) conseguite negli anni Settanta. La passione per l'arte in genere e per la poesia e argomentazioni connesse a storia locale (Versilia, soprattutto), l'ha subito indotto a frequentare e conseguentemente a conoscere a fondo l'ambiente artistico e artigianale (Fonderie e Studi) in Pietrasanta, ma pure in quel di Carrara, Pistoia ecc. Ha intessuto amicizie – e in ogni modo ha scritto un po' di tutti – con numerosissimi pittori, scultori, fotografi, scrittori e poeti: Ugo Guidi, Pietro Annigoni, Mario Parri, Giovanni Acci, Franco Miozzo, Aristide Coluccini, Renato Santini, Eugenio Pardini, Emilio Paoli, Danilo Orlandi, Raffaello Bertoli, Maria Papa, Arturo Puliti, Virio Bresciani, Eugenio Pieraccini, Vittorio Grotti, Giovanni Acci, Henry Moore (…). Sempre nei primi anni Settanta (si è sposato con la pittrice Liliana Marsili nel 1974, scomparsa nel 2024) ha iniziato a frequentare con una certa assiduità Firenze e quell'ampio mondo culturale, approfondendo la conoscenza di tanti creativi, artisti, giornalisti, scrittori e critici d'arte, quali Vinicio e Antonio Berti, Silvio Loffredo, Renzo Grazzini, Amedeo Lanci, Gualtiero Nativi, Roberto Panichi, Tommaso Paloscia, Dino Carlesi (…), con periodici spostamenti sia a Roma, come a Milano, a Torino (dove aveva espletato il servizio militare come S. Ufficiale). Molte le mostre di gruppo e personali curate da Gierut a vasto raggio.
Massimo Bertozzi
Massimo Bertozzi. Critico e storico dell’arte, è stato per oltre venti anni curatore degli spazi espositivi del Palazzo Ducale di Massa, attivando una stretta collaborazione con il Museo Ermitage di San Pietroburgo, che gli ha consentito l’allestimento di mostre di grande rilievo scientifico (I Marmi degli Zar, Omaggio al Nuovo Ermitage, Sotto il Cielo di Roma, La lanterna della Pittura, La Collezione Farsetti del Museo Ermitage) e di organizzare nelle sale del Palazzo d’Inverno rassegne di scultura contemporanea, come Scultura Lingua Viva e Giuliano Vangi Scultore. Per la città di Massa ha altresì ideato e curato la realizzazione di numerosi spazi urbani, in collaborazione con gli scultori, come Il Trionfo di Afrodite, di Vito Tongiani, in Piazza del Mercato. Anubi di Novello Finotti in Piazza del Mercato; la Piazza dei Coccodrilli di Girolamo Ciulla a Castagnola e In pietra alpestre e dura di Pino Castagna in Piazza Bad Kissingen. Nel 2015 ha curato l’allestimento del Museo Guadagnucci alla Villa della Rinchiostra di Massa, dove dal 2016 ricopre l’incarico di Direttore. Dal 2015 è altresì curatore degli spazi espositivi di Palazzo Cucchiari a Carrara, dove, per conto della Fondazione Giorgio Conti ha allestito mostre di grande interesse storico come: Canova e i Maestri del marmo (2015); Vedute del Gran Tour dal Museo Ermitage e paesaggi apuani da collezioni italiane (2016), Dopo Canova (2017) e Colori e forme del lavoro: da Fattori, Lega e Signorini a Balla e Boccioni (2018), realizzando altresì eventi espositivi di arte contemporanea come Michelangelo fotografato da Aurelio Amendola (2016), Sculture e scultori nei paesi del marmo (2016), Giuliano Vangi Una scultura per l’Ermitage (2016), Luca Pignatelli (2017).
Nicola Micieli
Nicola Micieli (1948) è docente e critico d’arte. Ha ordinato numerose rassegne d’arte e curato i relativi cataloghi, pubblicando saggi e monografie su tanti artisti italiani e stranieri. Ha dedicato particolare attenzione alla grafica, con decine di pubblicazioni monografiche e tematiche. Si è interessato dei linguaggi “altri” e divergenti, collaborando per diversi anni con il laboratorio “Occasioni” presso l’ospedale psichiatrico di Maggiano, Lucca. Ha fondato con Romano Masoni il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe di Villa Pacchiani a Santa Croce sull’Arno. Cura per le edizioni Il Grandevetro-Jaca Book la collana Parola d’Artista.
Philipe Daverio
Gallerista e storico dell’arte francese naturalizzato italiano (Mulhouse 1949 - Milano 2020). Ha frequentato l’Università Bocconi di Milano prima di abbandonare gli studi e dedicarsi totalmente all’arte: in qualità di gallerista ed editore si è specializzato nell’arte italiana del Novecento. Già opinionista per Liberal, Vogue e Panorama, nonché assessore con delega a Cultura, Tempo libero, Educazione e Relazioni internazionali (1993-97), a cavallo tra gli anni Novanta e i Duemila è diventato un noto volto televisivo grazie alle trasmissioni Art’è e Art.tu (Rai tre), dedicate alla critica d’arte. Tra il 2001 e il 2011 ha condotto Passepartout (Rai tre), programma di divulgazione artistica a cadenza settimanale. D. ha insegnato Disegno industriale all’Università degli Studi di Palermo, condotto Emporio Daverio (Rai 5) e diretto la rivista Art e Dossier. Tra le sue pubblicazioni: Arte stupefacente: da Dada alla Cracking art (2004); Un'altra storia del design e un modesto tentativo di interpretazione (2005); Il museo immaginato (2011); Il museo immaginato. Il secolo lungo della modernità (2012); Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storie dell'arte (2013); Il secolo spezzato delle avanguardie (2014); La buona strada (2015); Il gioco della pittura (2015); Arte in tavola (2015); A pranzo con l'arte (2016); Le stanze dell'armonia. Nei musei dove l'Europa era già unita (2016); Ho finalmente capito l'Italia. Piccolo trattato ad uso degli stranieri (e degli italiani) (2017); Grand Tour d'Italia a piccoli passi (2018); nel 2019, Quattro conversazioni sull'Europa e La mia Europa a piccoli passi; Racconto dell'arte occidentale dai greci alla pop art (2020); Il giro del mondo dell'arte (post., 2021); Che cos'è la bellezza. Una lezione di storia dell'arte (post., 2022).
Pier Carlo Santini
Pier Carlo Santini (1924-1993) è stato un critico d’arte, studioso, docente, organizzatore culturale e direttore della Fondazione Ragghianti. Nato a Lucca il 20 aprile 1924, figlio di un avvocato e di una donna della famiglia Bassi di Fiano, conseguì la maturità classica e si laureò in storia dell’arte a Pisa nel 1951 con una tesi sul Giambologna, diretto da Carlo Ludovico Ragghianti.Dopo il servizio militare, Santini cominciò a collaborare con la rivista “seleArte” di Firenze, fondata da Ragghianti e finanziata da Adriano Olivetti, dal 1952 al 1957. In seguito, si trasferì a Milano per diventare uno degli uomini di punta delle Edizioni di Comunità e organizzare mostre e servizi culturali per la Olivetti. Nel 1981, Santini divenne il primo e più longevo direttore della Fondazione Ragghianti, posizione che mantenne fino alla sua scomparsa nel 1993. Durante il suo mandato, la Fondazione Ragghianti si sviluppò come importante istituzione culturale, grazie alle sue capacità organizzative e alla sua passione per l’arte e la cultura.Santini collaborò con vari periodici e quotidiani, tra cui “Ottagono”, “Il Nuovo Corriere”, “L’Espresso”, “La Nazione”, “Il Giornale dell’Arte” e “Il Giornale”. Inoltre, pubblicò numerose monografie sull’architettura, la pittura e la scultura, tra cui opere su Lorenzo Nottolini, Carlo Mattioli, Sergio Scatizzi, Alfredo Meschi e Antonio Possenti.
Saverio Simi de Burgis
Critico e storico dell’arte, insegna dal 1985 all’Accademia di Belle. E' professore di I fascia di Storia dell’Arte Contemporanea e di Storia e Metodologia della Critica d’Arte nella stessa Istituzione. E' stato docente a contratto dell’Università degli Studi di Ca’ Foscari, dal 2005 al 2010. Ha al suo attivo vari contributi sia di ambito monografico sia di carattere saggistico. Come critico e curatore ha organizzato diverse mostre di arte contemporanea contribuendo alla realizzazione di eventi artistici in Italia e all’estero, in particolar modo in Polonia, Svezia, Spagna, Grecia, Regno Unito, Cina, Cuba, Stati Uniti, Belgio, Austria, Tasmania, Norvegia e Albania. E’ iscritto all’ordine dei giornalisti di Venezia, in qualità di pubblicista, e all’A.I.C.A. di Roma-Parigi. Dal 2002 fino al 2006 ha fatto parte quale consigliere del CdA dell’Accademia di bb.aa di Venezia. Da giugno 2007 fino al 2011 è stato nominato componente del CdA della Fondazione Bevilacqua-La Masa.